lunedì 29 aprile 2013

Sylvie: souvenirs du Valoy



Sylvie è stato il mio primo ebook, non riuscivo a trovar l’edizione cartacea  ma la curiosità di leggerlo era tanta e così mi son decisa a scaricarlo … e subito dopo a stamparlo: non resisto alle letture sul freddo monitor.
Ne è valsa la pena!
Gérard de Nerval, pseudonimo di Gérard Labrunie, autore della prima metà dell’ottocento, è stato una figura di spicco del Romanticismo  letterario francese. Tante le sue opere e tra le più note c’è sicuramente Sylvie: un racconto di cui  non è facile tracciarne la trama, forse perché una trama vera e forte non c’è. Pochi i personaggi, rari i nomi – troviamo Sylvie, Adrienne, e poche altre comparse –,  il protagonista –senza nome – ne è la voce narrante, essenziali i dialoghi, eccellenti le minuziose descrizioni dei luoghi intrappolati nella nebulosa del ricordo.
Il racconto si apre con la descrizione della segreta passione che il protagonista nutre per l’attrice Aurélie: in lei rivede Adrienne una fanciulla incantevole incontrata a Loisy quand’era ragazzino, e mai più rivista.
Parte, quindi, alla volta dei luoghi natii e, durante il viaggio, con i ricordi ripercorre le tappe della sua fanciullezza tra, boschi,  feste di paese, balli, gite, amici e il suo innocente amore per la dolce e gelosa Sylvie. Giuntovi scopre che la sua “fidanzatina” sta per sposarsi con il panettiere del paese. Torna, così, a casa e decide di dichiarare il suo amore all'attrice che però, appreso della sua passione per Adrienne, lo respinge. 
Ma che fine ha fatto la bella Adrienne?

Tutto qui. Un’altalena tra passato e presente che da vita ad una storia di sentimenti delicati, scritta con un linguaggio che non può non affascinare ed un finale che … ci fa capire.
Una storia semplice nella quale io ho "letto" la ricerca di quel tempo perduto: la spensieratezza, la gaiezza e la felicità della fanciullezza ... Adrienne.



lunedì 22 aprile 2013

Di tutte le ricchezze


“Di tutte le ricchezze che ho viste una sola io vorrei davvero
i tuoi occhi di acqua celeste”
 
(cit)



        È ancora lui! Stefano Benni, lo scrittore controverso capace di  ironia e malinconia nelle trame, di surrealismo e realtà nello scegliere i personaggi delle sue storie, di scurrilità e poesia nel linguaggio usato. Sempre attento ad evidenziare, con accuse o derisioni, i “mali” del nostro secolo e l’atteggiamento degli uomini moderni. Le note caratteristiche  non mancano neanche in questo romanzo che, tra l'altro, vede ogni capitolo introdotto da una poesia che, come un’ouverture,