martedì 13 novembre 2012

La biblioteca dei mille libri



Qualche mese fa, ho letto "La biblioteca dei mille libri" di Irfan Master, alla sua opera prima, e si vede.  È scritto in modo semplice, fresco. Vi si leggono i valori dell'amicizia, del patriottismo, dell'amore filiale, e il non-senso  delle guerre e delle diversità religiose.
A tratti, forse, è un po' inverosimile ma quando si scrive del Paese India, è facile far rientrare tutto nella sua magia.


La storia sì svolge nel contesto storico della fine degli anni quaranta, quando l'India è martoriata da una guerra civile nata fra fazioni religiose e sta per riacquistare la propria indipendenza dall'Inghilterra.  È questo il fulcro del racconto che si snocciola anche attraverso altri quesiti, primo fra tutti: "è giusto mentire se lo si fa a fin di bene?"
Bilal - il protagonista -  per non far soffrire ulteriormente il padre morente, non vuol fargli sapere   dellepilogo di una guerra che sta sconvolgendo la sua amata patria India. Architetta, quindi,  un piano che porterà avanti per giorni e giorni. In quest'impresa l'accompagnano tre suoi amici (di fedi religiose diverse), a loro si aggiungono - via via - il dottore, il suo maestro di scuola, il tipografo del villaggio: tutta gente semplice che conosce il padre e gli è affezionata. Vengono a conoscenza del "segreto" anche tre sacerdoti (un reverendo protestante, un imam islamico, un pandit indù), che invece si rifiutano di collaborare con il ragazzo: Bilal, per nulla intimorito, di ognuno di loro mette a nudo una bugia, facendoli così ritornare sui propri passi (chi è senza peccato scagli la prima pietra).

Ma, pian piano, per colpa dei conflitti tra Musulmani e Indù, il giovane perde due dei suoi compagni ,  ed egli stesso corre pericolo di vita; come dire: "siamo stati bene insieme finchè 'qualcuno' non ha deciso che, visto che non preghiamo lo stesso Dio, non possiamo essere più amici".
Il padre  morirà portandosi dietro il sogno di un'India unita e libera.
Alla fine del romanzo, Bilal - ormai anziano - scoprirà di non essere stato il solo, in questa storia,  a portare il fardello di una menzogna.


Ahh! dimenticavo! qualcuno si chiederà il perché del titolo "la biblioteca dei mille libri"? Eccolo:  il padre del giovane era un appassionato della letteratura, della poesia, del sapere in generale e aveva trasmesso questo suo amore al figliolo.  Con i libri di una vita, ci aveva costruito una parete divisoria all'interno della loro povera capanna.  Ed è stato un libro che ha salvato la vita a Bilal !!!