Dopo diversi libri nonsense letti, mi son rifugiata nell'ennesimo romanzo di Josè Saramago. Tra i molti, mi è saltato all'occhio
un titolo: “L’uomo duplicato”. Un conturbante giallo senza ispettori o indagini, né un reato o un colpevole … nulla …! Una geniale metastoria che porta al limite tra realtà e fantasia e pone il quesito: doppia persona o doppia personalità, clonazione o bipolarismo? È noto come Saramago ponga la masssima attenzione nel “battezzare” i personaggi dei suoi romanzi e anche in questo libro non si smentisce affibbiando ai coprotagonisti nomi che richiamano “il doppio”: Tertuliano Maximo Alfonso per il primo, Daniel Santa-Clara e/o Antonio Claro per il secondo.
Su suggerimento di un collega che lo vuole tirar fuori dal grigiore esistenziale, Tertuliano si imbatte nella visione di un film dal titolo “Chi cerca trova”. La trama è deludente ma tra gli attori ce n’è uno che ha le stesse caratteristiche fisognomiche di Tertuliano.
Sconcertato ed incuriosito, il professore cerca di scoprire il nome dell’attore e per farlo visiona una quindicina di altre videocassette della stessa casa cinematografica, fino a quando non lo scopre: si tratta di Daniel Santa-Clara all’anagrafe Antonio Claro.
Cosa fare a questo punto? Incontrarlo o far finta di nulla?
Tertuliano, non ascoltando i suggerimenti del suo “senso comune” , dopo notti insonni e peripezie riesce ad ottenere un appuntamento con il suo “duplicato”. I due si scoprono uguali in tutto: viso,capelli, altezza, cicatrici, le vene delle mani, la data di nascita.
A questo punto, il professore si chiede se anche la morte avverrà lo stesso giorno per entrambi … mentre l’attore si pone la domanda di chi tra i due sia l’originale. Presto troveranno una risposta.
Antonio Claro, contrariamente a Tertuliano, è sposato e vive con la moglie Helena una vita lussuosa e con un grande senso di protagonismo che le impedisce di vivere con serenità questa scoperta di una sua “copia”. Decide così di farla pagare al professore e gli propone uno scambio: per una notte Antonio vestirà i panni di Tertuliano. Il professore accetta.
Tutto ciò che fin’ora è filato liscio si ingarbuglia fino ad arrivare ad uno sconcertante epilogo da cardiopalma che rende questo romanzo un indimenticabile geniale capolavoro.