martedì 7 maggio 2013

E per meditare ... un po' di poesia




Oggi non scrivo di un libro e di quel che mi ha lasciato, no no, oggi voglio farvi conoscere un poeta e le sue poesie. 
Sergio Corazzini (1886-1907), un poeta crepuscolare che mi è stato "presentato" qualche giorno fa da un amico e, sarà perché mi son avvicinata alla poesia da poco ma, è stato amore a prima vista.  I Crepuscolari  parlano delle piccole semplici cose dell'umile vita quotidiana estraendone il poetico che in esse si nasconde, e lo fanno con una tenerezza infinita. Qui potrete trovare alcune poesie di Corazzini fra le quali vi segnalo:

 "Desolazione del povero poeta sentimentale", "Soliloqui delle cose", "Dai soliloqui di un pazzo".  Quella che mi è piaciuta di più e che, a parer mio, esula per tipologia  dalle altre,  è:

Il mio cuore

Il mio cuore è una rossa
macchia di sangue dove
io bagno senza posa
la penna, a dolci prove

eternamente mossa.
E la penna si muove
e la carta s'arrossa
sempre a passioni nove.

Giorno verrà, lo so
che questo sangue ardente
a un tratto mancherà

che la mia penna avrà
uno schianto stridente ...
... e allora morirò.

Non è un incanto!? 
Il cuore e il sangue: amore e passione. La penna: la vita.
 
Poche parole che fan provare un tonfo allo stomaco lasciandoci pervasi da una  sgomenta  malinconia;  un senso di vuoto e pienezza nello stesso tempo.  Sgomento perché leggendo siam portati a pensare alla morte, pienezza nell'animo perché l’intera poesia ci fa capire che la passione, in senso lato, è il nutrimento della nostra esistenza: l'inchiostro che alimenta la nostra penna.
Pensiamoci, noi che viviamo in questa società moderna in cui tutto è mordi e fuggi, in cui l'unico scopo è  l'apparire, in cui non ci soffermiamo mai sulle "piccole grandi cose" che ci stanno intorno.