giovedì 14 marzo 2013

Il manoscritto di Brodie


“Una volta tuo padre buonanima ci disse che non si può misurare il tempo in giorni come si misura il denaro in centesimi o in pesos, perché i pesos sono tutti uguali mentre ogni giorno è diverso e forse anche ogni ora” (dal racconto “Juan Muraña”)


Ho trovato il “Manoscritto di Brodie” di Jorge Luis Borges,  un minuscolo libro di enorme valore letterario (potrebbe mai non esserlo un libro di cotanto autore?!).
È una raccolta di 11 racconti brevi,  realistici e sconcertanti nei significati, che l'autore ci ha regalato in tarda età e dopo  un paio di decenni dai suoi maggiori successi “Finzioni” e “ L'Aleph”, e che

martedì 5 marzo 2013

L'eleganza del riccio


“Madame Michel (Renée) ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”




Questa volta vi parlo di un libro sul quale si è detto tanto e, forse, è proprio per questo che desidero dire anche la mia su questo romanzo che mi ha lasciato un segno nell'animo  Ogni volta che entra nello spettro dei miei pensieri,  non posso far a meno di rivivere l’emozione provata leggendo le ultime pagine del racconto. 
Anche adesso è così.

Ne L’eleganza del riccio, titolo originale "L'élégance du hérisson" - autrice Muriel Barbery, si leggono i diari di due donne che, seppur diverse per età e ceto sociale, sono finemente unite dalla voglia  di  andar controcorrente in una società volta  alla smania dell’apparire:
Renée, cinquantaquattro anni, vedova, è la portinaia di un elegante palazzo nel centro di Parigi. Si definisce grassottella, bassa, brutta, nel suo lavoro sempre educata e raramente gentile, nessuno nel palazzo la ama. Per rientrare nello stereotipo della portinaia, Renée lascia la tv sempre accesa e ad alto volume, quando parla con gli inquilini sbaglia volutamente qualche vocabolo e di qualsiasi cosa le parlino, lei cade dalle nuvole. In realtà è una donna colta che ama leggere – compra libri che nasconde nella borsa della spesa – sa parlare di arte e filosofia anche orientale, ascolta musica classica,  conosce Tolstoj a memoria ed è appassionata di cinema impegnato.  Lei sta bene così. Non si vuol far scoprire. Per colmare la sua solitudine si è costruita un mondo tutto suo che condivide solo con uno splendido esemplare di gatto che ha battezzato col nome di Lev e che le somiglia per indole.

Paloma, una ragazzetta di dodici anni, abita al quinto piano dello stabile. Di famiglia benestante,  porta i capelli lunghi e un paio di grossi occhiali.  È arguta, ha un’intelligenza superiore alla media e guarda il mondo che la circonda con meraviglia e crudeltà. Detesta la mediocrità della gente e definisce il mondo  come una boccia per pesci rossi dove  lei non vuole finire dentro, per questo ha pianificato il suo suicidio che avverrà, con i barbiturici,  il giorno del suo tredicesimo compleanno, fino ad allora continuerà a dar l’immagine di sé quale adolescente sciocchina e svampita.
Le due donne, prese dal loro eclissarsi, non trovano un punto d’incontro fino al’arrivo nel palazzo del ricco monsieur Kakuro Ozu che, grazie alla sua sensibilità e alla sua filosofia orientale, riesce ad aprire il cuore delle due donne, scoprirne i segreti e, riconoscendole simili,  aiuterà le due anime a trovarsi ... Renée e Paloma, avvicinandosi,  si passeranno, inconsapevolmente,  “il testimone”  della Vita.  


La scrittura, dell’autrice Barbery, raffinata e ricca di riferimenti all'arte  alla letteratura, alla filosofia, fa sì che la lettura sia scorrevole ed interessante fino a giungere con curiosità  all'epilogo che si dimostra sortire l’effetto di  una porta chiusa da una repentina folata di vento.

Un  libro imperdibile, da custodire gelosamente e non prestare a nessuno per paura che possa non tornarti indietro.