domenica 15 giugno 2014

Con Truman Capote a " Colazione da Tiffany"

"Non amate mai una creatura selvatica, signor Bell," lo ammonì Holly. "È stato questo lo sbaglio di Doc. Si portava sempre a casa qualche bestiola selvatica. Un falco con un'ala spezzata. E una volta un gatto con una zampa rotta. Ma non si può dare il proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuole bene
più forte diventa. Finché diventa abbastanza forte da scappare nei boschi. O da volare su un albero. Poi su un albero più alto. Poi in cielo. E sarà questa la vostra fine, signor Bell, se vi concederete il lusso di amare una creatura selvatica. Finirete per guardare il cielo."
Poteva mai una come me, fan sfegatata del film Colazione da Tiffany di Blacke Edwards , non leggere il libro - magistralmente   scritto da Truman Capote - da cui è tratto? E, una volta letto, poteva mai non raccontarvi le proprie impressioni?
Impossibile! Sicché, mettetevi comodi che inizio …

Comincio col dirvi che l’adattamento cinematografico porta sugli schermi una trama nettamente più povera di quella che ho trovato nel libro, una storia ricucita  per i gusti del “grande pubblico” con un epilogo a lieto fine che poco si s'addice alla descrizione che Capote fa della protagonista Holly Golightly: una donna dall'età imprecisata e dalla chioma fulva, bella, affascinante, poetica, elegante, sfuggente, ingenua, chiassosa, caparbia,  sempre in viaggio alla ricerca di un posto dove fermarsi per la vita ma che non la privi della libertà conquistata.
Stava ancora coccolando il gatto. "Povero impiastro" disse, grattandogli la testa, "Povero impiastro senza nome. È una piccola seccatura il fatto che non abbia un nome. Ma non ho il diritto di darglielo, dovrà aspettare fino a quando non apparterrà a qualcuno. Ci siamo incontrati un giorno per caso vicino al fiume, non apparteniamo l’uno all'altra; e lui è indipendente, come me. Non voglio possedere niente finché non avrò trovato un posto dove io e le cose faremo un tutt’unico. Non so ancora precisamente dove sarà. Ma so com'è.”
Una donna, quindi, che non vuole vincoli di appartenenza e che della propria indipendenza affettiva ed economica, ne fa baluardo per difendersi dalla noia del perbenismo e dei compromessi, ma anche una creatura estremamente fragile che incorre spesso in quelle che lei chiama “paturnie”:  “Cioè la melanconia?” “No,” disse lentamente “La melanconia viene perché si diventa grassi, o perché piove, da troppo tempo. Si è tristi, ecco tutto. Ma le paturnie sono orribili. Si ha paura, si suda maledettamente, non si sa di che cosa si ha paura. Si sa che sta per capitarci qualcosa di brutto, ma non si sa che cosa.”. Holly trova rifugio dalle sue crisi entrando da Tiffany “un posto dove niente di veramente brutto può capitarti.”
 “Non  che me ne freghi niente dei gioielli. I brillanti, sì. Ma è cafone portare i brillanti prima dei quaranta, ed è anche pericoloso. Stanno bene solo addosso alle vecchie i brillanti.”
Ma cosa sono, per Holly, Tiffany e i suoi brillanti se non la sicurezza e la stabilità che sa di voler raggiungere ma che ritiene sia ancora presto e pericoloso per farlo?
Capote ci mostra, quindi, una creatura controversa dalle mille sfaccettature e avvolta nel mistero ... facile per una donna d'oggi ritrovarcisi, difficile per un uomo, di sempre,  non innamorarsene.



Il breve romanzo è ambientato nella New York degli anni cinquanta.
Holly Golightly è una starlette, del cui passato si sa poco o nulla,  che vive a New York. Ha un’unica amica, Mag Wildwood, che per un periodo divide la casa con lei e con il fulvo gatto senza nome.
Si guadagna da vivere partecipando a cene e feste di gente ricca ed importante,  interpretando piccole parti in film di successo e recandosi, una volta a settimana, al penitenziario di Sing Sing per trovare un famoso gangster mafioso, Sally Tomato, che lei crede essere solo al mondo.
Tra i bizzarri personaggi che abitano nello stesso suo stabile, c’è Paul, uno scrittore non ancora affermato. Tra i due nasce un rapporto singolare: un misto fra amore platonico, amicizia, complicità o forse fratellanza dato che lei trova una grande somiglianza tra Paul e suo fratello Fred (ed è con questo nome che chiama Paul).
Tra gli uomini che frequenta e che si innamorano di lei, Holly si fidanza con il milionario Rusty. La storia tra i due finisce presto: Rusty sposa Mag e insieme scappano all'estero.
L’amore non sembra essere dalla parte di Holly che, a seguito del suo arresto, viene lasciata anche dal successivo fidanzato, José, con il quale avrebbe dovuto andare a vivere in Brasile.
La ragazza, delusa, decide di partire liberandosi dei vincoli newyorkesi; lascia la casa, il lavoro, gli amici, abbandona il gatto e saluta Paul  promettendogli di dar presto sue notizie, e ...

C
apote affida il finale del romanzo al gatto di Holly: quel gatto dal colore fulvo, senza nome né padrone, indipendente, che gioca da alter-ego con la protagonista e che, dopo parecchi giorni, viene ritrovato da Paul,  accoccolato dietro i vetri di una calda casa accogliente ...