giovedì 15 novembre 2012

Mr Gwyn


 “Ci siamo dimenticati di parlare del tipo di luce, disse Jasper Gwyn quando già stava per uscirsene. 
– Come la vuole?
– Infantile.” (cit.)


In perfetto stile Baricco  “Mr Gwyn”, la sua penultima fatica , è un libro che regala una tempesta di emozioni … alta tensione … intensità!  Lo si “respira” parola dopo parola.
Una storia che sviscera diversi aspetti, dai più reconditi come il bisogno  di ritrovar se stessi e di esser riportati a casa,  ai più espliciti come quello di scrivere:  bisogno che un “vero” scrittore,  pur volendo,  non potrà mai soffocare, perché scrivere è raccontare una magia, è fissare nel tempo le emozioni.

"Jasper Gwyn, ex accordatore di pianoforti, ora scrittore affermato, stanco di star sotto i riflettori,  dichiara la sua voglia di smettere di scrivere e lo fa con un articolo di giornale. Cerca quindi una nuova dimensione di vita , un nuovo lavoro ma la passione per la scrittura non lo lascia (tutto il giorno non fa altro che “scrivere, a mente, pagine di romanzi”) così decide di fare il copista … delle persone. Sì, decide di “scrivere” i ritratti della gente. “Per riportarla a casa”, così dice lui .

Intraprende l’avventura  organizzando tutto nei minimi particolari. Affitta uno studio ex garage che ha del surreale  e lo arreda con l’essenziale: un letto, una poltrona, un tavolo due sedie.  Da un suo amico musicista d’avanguardia si fa registrare quella che poi sarà la colonna sonora degli incontri con i clienti: 72 ore di rumori, senza interruzioni. Per l’illuminazione desidera una luce artificiale tenue ed “infantile”,  così si affida all’ingegno di un abile artigiano delle lampadine, che riesce nell’impresa,  e si fa confezionare 18 “Caterina de’Medici”, particolarità:  si dovranno esaurire, una ad una,  dopo 32 massimo 36 giorni dalla loro prima e unica accensione!
Inizia col fare il ritratto ad una ragazza, Rebecca, lettrice e sua fan, da lui scelta e ricompensata, che in seguito diventerà la sua collaboratrice di segreteria.
Ben presto altre 10 persone, ricche o meno,  pagheranno per avere il loro ritratto; una delle condizioni, per essere accettate da Jasper Gwyn, è quella di non parlare con nessuno di ciò che accade, all’interno dello “studio”, durante i 32/36 giorni di posa.
Pur non avendo alcun contatto né fisico né verbale con chi posa, Gwyn ne riesce a penetrare l’animo, lo comprende e scrive il ritratto intimo, sconosciuto di un desiderio messo a tacere.
Una curiosità importante: tutti alla fine del periodo trascorso con lui, hanno un unico desiderio, che resterà inappagato,  … abbracciarlo o anche solo sfiorarlo e farsi sfiorare.
Ad un tratto, qualcosa va storto. L’ultima cliente, una ragazzina di 19 anni, infrange le regole e Mr Gwyn finisce sui giornali. Questo non gli permette più di lavorare, si trasferisce lontano da Londra e fa perdere le sue tracce.
Dopo quasi quattro anni Rebecca, grazie all’aiuto di un paio di libri nascosti, riesce a ricostruire le fila del romanzo e a dare una svolta alla storia."